Biot: tomografie sismiche
In questo lavoro sono state eseguite 3 tomografie sismiche parallele tra di loro all’interno di un complesso residenziale situato nel comune di Biot (Francia). Le stese sismiche, sono state eseguite con lo scopo di caratterizzare il substrato roccioso dolomitico subaffiorante da un punto di vista della velocità di propagazione delle onde P (Vp). Tale parametro in roccia risulta direttamente correlabile al grado di fratturazione dell’ammasso roccioso, e fornisce pertanto preziose informazioni riguardo alle possibili vie preferenziali di circolazione idrica sotterranea, ai punti con minore capacità portante, e al grado di rippability (ovvero il grado di “scavabilità”) del substrato roccioso.
Le stese sismiche sono state eseguite parallelamente tra loro, attraverso l’impiego di 12 geofoni da 4,5 Hz equispaziati di 3 metri l’uno dall’altro. Le energizzazioni impiegate per ciascun allineamento sismico sono state 13 (di cui 11 interne, tra un geofono e l’altro, e 2 esterne a 3 metri di distanza dal primo e dall’ultimo geofono). In questo modo è stato possibile ottenere 3 tomografie sismiche della lunghezza totale di 39 metri.
I risultati hanno riportato un substrato roccioso molto prossimo alla superficie, come del resto testimoniavano i numerosi affioramenti presenti nell’area, ma dai risultati delle tomografie sismiche è emerso che l’ammasso roccioso in questione (costituito principalmente da calcari dolomitici) presentava caratteristiche geomeccaniche fortemente discontinue, come testimoniato dalla forte discontinuità dei valori di Vp riscontrati all’interno del substrato roccioso.
Questa forte eterogeneità nei valori di velocità di propagazione delle onde P può essere dovuta o alla presenza di numerosi sistemi di fratture che hanno interessato in maniera piuttosto irregolare l’intero ammasso roccioso, oppure, vista la natura calcarea-dolomitica del substrato, alla presenza di un certo grado di carsismo all’interno dell’ammasso roccioso.