Prospezione Georadar – Aeroporto Marco Polo di Venezia
La presente prospezione georadar, eseguito all’interno dell’area parcheggi dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia è stato eseguito nel mese di luglio dello scorso anno ed è stato sicuramente uno dei lavori più faticosi e allo stesso tempo soddisfacenti che abbia mai avuto il piacere di realizzare. Per questa commessa è stata prevista una prospezione georadar, mirata fondamentalmente alla ricerca di sottoservizi, su una superficie pari a circa 3 ettari.
La realizzazione di questa prospezione è stata estremamente faticosa per diversi motivi. In primis a causa dell’elevatissima mole di dati da raccogliere ed elaborare nel giro di pochissimi giorni (la società che ha commissionato il lavoro ha dato a disposizione solo 5 giorni per l’esecuzione di tutte le misurazioni sul campo, e solamente 10 giorni per elaborare il tutto), in secundis (anche se apparentemente può sembrare un fatto banale) luglio 2017 è stato, a detta degli esperti, uno dei mesi più caldi degli ultimi due secoli. E pertanto vien da se che per cinque giorni di fila, acquisire dati col georadar sotto il sole con temperature sempre superiori ai 35 gradi, non è stata propriamente quella che si definisce una passeggiata (basti pensare che alla fine della campagna di acquisizione due delle ruote del georadar sono state completamente deformate dal caldo).
A causa dell’elevata mole di dati, durante la fase di acquisizione l’intera area da indagare è stata suddivisa in più porzioni, in modo tale da alleggerire notevolmente le successive operazioni di processing al computer e rendere maggiormente gestibile il coordinamento dei lavori.
Le aree su cui è stato passato il georadar hanno compreso principalmente aree adibite a parcheggio, ma anche aree verdi, camminamenti pedonali, e tratti di strada che, a causa dell’eccessivo transito veicolare diurno, sono state obbligatoriamente analizzate di notte sotto scorta per motivi di sicurezza, al fine di scongiurare il pericolo di essere investito da una macchina nel pieno delle acquisizioni.
A tal proposito particolarmente complessa sia logisticamente sia dal punto di vista dell’elaborazione è stata la realizzazione della prospezione georadar all’interno di una rotatoria situata all’interno del complesso dell’aeroporto poche centinaia di metri prima dell’ingresso ai terminal.
In questo caso infatti, procedere con l’elaborazione classica, cioè effettuata servendosi di assi cartesiani XY rettilinei, avrebbe comportato una serie di problematiche non trascurabili da un punto di vista logistico, in quanto si sarebbero dovute effettuare tutta una serie di misurazioni sulla strada mirate al corretto posizionamento delle singole scansioni. Trattandosi pertanto di un’area particolarmente trafficata, e impossibile da chiudere al traffico per via della sua importanza vitale per l’accesso all’aeroporto, è stato necessario ricorrere all’ingegno e tentare altre strade .
La cosa più rapida e logisticamente più semplice da realizzare, è stata quella di posizionare l’asse X in modo tale da formare una circonferenza che riprendesse la forma della rotatoria, eseguendo così le scansioni longitudinali all’interno della rotonda secondo il senso di marcia, e disponendo le scansioni trasversali a raggera partendo dalla porzione più esterna della rotatoria verso il suo interno.
Questo modo di acquisire i dati è stato senza dubbio estremamente più rapido, ma al tempo stesso ha richiesto un’elevatissima accuratezza nell’eseguire le scansioni. Non trattandosi di allineamenti rettilinei infatti, si è resa necessaria l’esecuzione di un passaggio intermedio che consentisse al software di elaborare i dati secondo linee di riferimento non rettilinee, ma che riprendessero la circonferenza esatta della rotonda. In questa fase pertanto le probabilità di effettuare errori di misura aumenta notevolmente,soprattutto per quanto riguarda le scansioni eseguite parallelamente alla circonferenza della rotonda. Tali errori avrebbero inciso negativamente sull’esito del rilievo, soprattutto nella sovrapposizione delle scansioni longitudinali e trasversali per l’esecuzione della tomografia georadar. Fortunatamente l’accurateza dell’encoder digitale in dotazione col georadar utilizzato è stata sufficiente da rendere gli errori di misurazione delle progressive, sufficientemente bassi da consentire una precisione tale da consentire un’accurata mappatura dei sottoservizi anche con l’ausilio tomografico.