Prospezione Georadar a Scopo Archeologico – La Morra (CN)
Capita molto spesso di dover eseguire degli scavi in zone dove, al di sotto di essi, siano presenti dei reperti archeologici di una certa rilevanza, come resti romani, mura medievali, o comunque strutture murarie sepolte di cui non si conosce bene nè l’estensione, nè la morfologia, nè soprattutto la posizione. Questo tipo di incertezze generano di solito notevoli problemi nella progettazione degli scavi, in quanto non sapendo a priori l’ubicazione precisa di queste eventuali strutture sepolte, si rischia di intercettarle accidentalmente in fase di scavo, dilatando notevolmente i tempi della fase di sterro, sia per via dell’impossibilità di conoscere a priori il percorso reale dei reperti stessi, ma soprattutto per il rischio dell’insorgere di un eventuale blocco lavori da parte della Soprintendenza.
Quando ci si accinge ad eseguire una qualunque tipologia di scavo in aree ad alto rischio di rinvenimento di strutture di interesse archeologico, sarebbe buona norma conoscere a priori la posizione esatta di tali strutture, ancora prima di cominciare le operazioni di scavo. E in questo caso il georadar rappresenta, nella maggior parte dei casi, un alleato insostituibile.
Nel caso che vado qui di seguito ad esporre ci troviamo a La Morra, in provincia di Cuneo. Nella piazza principale del paese, da cui si può apprezzare una bellissima vista sulle Langhe, è stato varato il progetto che prevede il restyling di tutta la sua superficie, compreso il rifacimento completo della pavimentazione, dell’impianto di illuminazione pubblica, delle aree verdi ecc… Al di sotto della superficie di interesse, era noto che fossero presenti le mura di un castello di epoca medievale, che una volta si ergeva proprio dove oggi si trova la piazza. Purtroppo agli archivi del comune non era presente alcun tipo di informazione riguardo la reale ubicazione di queste mura, e pertanto l’unica possibilità di poter ottenere informazioni riguardo alla reale posizione (e profondità) delle vecchie strutture murarie del castello è risultata quella di eseguire una prospezione georadar su tutta la superficie della piazza.
In questo caso è stato impiegato l’array completo da 600-200 MHz eseguendo allineamenti longitudinali e trasversali con maglia di 1 m x 1 m su tutta la superficie della piazza.
Nel corso della fase di acquisizione dei dati l’indagine si è estesa anche alle aiuole presenti ai bordi della piazza, in modo tale da indagare anche il sottosuolo al di sotto di esse. In questo caso, per fare in modo che lo strumento scorresse facilmente al di sopra delle aiuole, è stato impiegato solamente il modulo centrale a 3 canali, a cui sono state sostituite le ruote fin qui impiegate con una tipologia di ruote maggiormente indicata per eseguire questo tipo di lavoro su sterrato.
I dati così acquisiti sono stati successivamente elaborati e processati sia singolarmente sia mediante tomografia georadar. L’elaborazione dei dati ha consentito di rilevare con estrema precisione la presenza di una serie di strutture murarie in profondità (a circa 50 cm dal piano campagna), che sono state successivamente posizionate all’interno della planimetria di riferimento, in modo tale da consentire la visualizzazione in pianta di tutto quello che è stato rilevato. Questo ha permesso così di fornire un aiuto estremamente prezioso alla pianificazione della campagna di scavi, i quali grazie alla prospezione georadar hanno potuto procedere in maniera molto più celere, permettendo così al Comune di risparmiare tempo (e denaro) nella realizzazione della nuova piazza.